La soluzione ideale per te! Si tratta di un particolare prestito personale rivolto a lavoratori dipendenti e pensionati, che si distingue dalle comuni forme di credito al consumo per il meccanismo di rimborso della rata, che viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dal trattamento previdenziale.
Inoltre, non richiede la presentazione di garanzie aggiuntive, eccetto la polizza obbligatoria. Tutto ciò lo rende particolarmente appetibile, ma prima di sottoscrivere un finanziamento è importante conoscere come funziona la cessione del quinto, cosa prevede la normativa e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa forma di prestito.
La cessione del quinto rientra nella categoria dei finanziamenti non finalizzati e il suo utilizzo risale al 1950, quando fu introdotta per favorire la ripresa dell’economia nel secondo dopoguerra con uno strumento di accesso al credito riservato ai dipendenti statali. Oggi però ne possono usufruire anche i dipendenti privati e i titolari di trattamenti previdenziali cedibili.
Come si intuisce dal nome, questo prestito personale ha una rata mensile che non può eccedere un quinto del salario netto, il che significa che l’importo massimo erogabile è potenzialmente più alto rispetto a quello dei comuni prestiti personali. Se sei interessato alla cessione del quinto, non esitare a valutare se questa forma di finanziamento è la più adatta alle tue esigenze!
Cos’è la cessione del quinto e come è stata introdotta
Ora che abbiamo capito cosa è la cessione del quinto e come funziona, vediamo gli aspetti più tecnici. La normativa che l’ha introdotta in Italia è il D.P.R. n 180/1950 e il D.P.R. 895/1950. Questi provvedimenti hanno permesso per la prima volta di usare un finanziamento rimborsato con trattenuta mensile sullo stipendio.
Questa nuova forma di prestito era rivoluzionaria perché richiedeva al beneficiario di sottoscrivere una polizza sulla vita. Il limite per il rimborso era fissato a 10 anni con un massimo di 120 mensilità. Oggi, la normativa è il risultato di diverse modifiche nel corso degli anni. In particolare, la legge 80/2005 ha introdotto maggiori tutele sia per il datore di lavoro che per il dipendente che richiede il prestito.
La polizza obbligatoria contro il rischio vita è ancora richiesta all’ente erogatore. Nel 2005 è stata abolita l’anzianità minima di servizio come requisito per accedere al prestito su cessione del quinto. Inoltre, sono stati introdotti anche lavoratori privati con contratto a tempo indeterminato e pensionati tra i beneficiari. Tuttavia, ci sono ancora limiti di anzianità minima imposti dal finanziatore
Gli ultimi aggiornamenti della normativa sulla cessione del quinto dello stipendio
L’ultima modifica alla normativa sulla cessione del quinto risale al 2005 e ha l’obiettivo di estendere la platea dei beneficiari e incoraggiare la sottoscrizione di prestiti su cessione del quinto dello stipendio e della pensione. Ma cosa cambia con questo aggiornamento?
I lavoratori privati hanno ora accesso a prestiti equiparabili a quelli offerti a dipendenti statali e pensionati, purché abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
La cessione del quinto è diventata il prestito più richiesto dagli italiani, grazie alla sua semplicità d’uso e alla possibilità per il richiedente di non dover specificare come utilizzerà le somme.
A differenza dei prestiti personali comuni, la cessione del quinto non richiede al beneficiario alcun intervento per il rimborso delle rate, che vengono trattenute direttamente dal reddito mensile. Insieme alla polizza obbligatoria, il reddito costituisce la principale garanzia del finanziamento, un meccanismo vantaggioso per entrambe le parti.
Come funziona il pagamento della cessione del quinto e qual è il ruolo del datore di lavoro
La cessione del quinto è un prestito personale che permette al beneficiario di utilizzare il denaro ricevuto in prestito come desidera, a differenza dei prestiti finalizzati. Oltre al tasso di interesse fisso, ci sono anche costi per l’apertura della pratica, l’imposta di bollo e il premio assicurativo obbligatorio.
Potrebbero essere applicate anche commissioni per la rete commerciale che ha sottoscritto il finanziamento e altri costi per servizi non standard. Le rate mensili vengono trattenute dallo stipendio o dalla pensione dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale, a seconda del caso.
Il datore di lavoro è importante per la cessione del quinto perché è responsabile del versamento delle rate all’istituto di credito erogatore. Si occupa di trattenere la somma dallo stipendio del dipendente e di inviarla alla banca o finanziaria che ha concesso il prestito.
Nel caso dei prestiti ai pensionati, l’ente previdenziale svolge questo compito. A differenza del prestito con delega di pagamento, il datore di lavoro non può rifiutare la cessione del quinto, che rappresenta un diritto del lavoratore e può essere ceduto solo a banche o società finanziarie autorizzate.
Come calcolare la rata della cessione del quinto e quali garanzie sono necessarie
Come si calcola la rata massima della cessione del quinto? La normativa stabilisce che la rata massima sia pari al massimo a un quinto dello stipendio o della pensione. Ad esempio, con uno stipendio mensile di 1250 euro, la rata massima sarà di 250 euro.
Con questa rata massima e un piano di rimborso di 60 mesi, si può ottenere un importo complessivo di 15.000 euro, al netto degli interessi.
Quando si calcola la rata per la cessione del quinto della pensione, è importante verificare che la pensione rimanente sia pari o superiore al trattamento minimo previsto per legge. Per ottenere il finanziamento, è necessario avere un reddito dimostrabile da lavoro dipendente o pensione cedibile.
Vantaggi della cessione del quinto per stipendio e pensione
I vantaggi della cessione del quinto dello stipendio o della pensione sono molti. Innanzitutto, questa forma di prestito è accessibile anche a pensionati di età avanzata e a persone con un profilo creditizio non perfetto, come i cattivi pagatori.
Inoltre, il meccanismo di pagamenti automatici garantisce maggiore sicurezza per le banche e le società finanziarie, rendendo più facile ottenere prestiti con cessione del quinto anche per questo tipo di richiedenti.
Inoltre, la somma massima erogabile è legata alla retribuzione, senza limiti troppo stringenti, e alcune banche sono disposte ad erogare somme considerevoli, superando anche i 30.000 euro.
Prima di presentare domanda di finanziamento, però, è importante consultare un consulente del credito per valutare le proprie capacità di rimborso e la somma massima richiedibile.
Come rinnovare il contratto di prestito su cessione del quinto?
Per rinnovare il prestito su cessione del quinto è necessario soddisfare alcuni requisiti.
Ad esempio, il richiedente deve essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di una pensione. Inoltre, l’importo della rata e deve essere inferiore al 20% della retribuzione netta mensile o della pensione.
Il nuovo prestito può essere utilizzato per qualsiasi scopo come ad esempio l’acquisto di una nuova auto o effettuare lavori di ristrutturazione di casa.
Inoltre, per ottenere il rinnovo del prestito con cessione del quinto è necessario presentare una nuova domanda di finanziamento e sottoporsi a una nuova valutazione del profilo creditizio.
Se la domanda di prestito viene accolta, il beneficiario può scegliere di estendere la durata del prestito fino a 120 mesi e aumentare la somma finanziabile, a patto che la rata mensile rimanga sostenibile. Inoltre, è possibile modificare le condizioni del prestito, ad esempio il tasso di interesse o le commissioni applicate.
In conclusione, il rinnovo del prestito con cessione del quinto è una soluzione valida per chi ha bisogno di ulteriore finanziamento e non vuole alterare l’impatto delle rate sui propri bilanci familiari.
Estinzione anticipata della cessione del quinto: come funziona?
La cessione del quinto è un tipo di prestito personale che prevede la trattenuta di una quota del tuo stipendio o della tua pensione per il rimborso.
Ma cosa accade se vuoi estinguere il debito prima del previsto? Ecco come funziona l’estinzione anticipata della cessione del quinto.
Innanzitutto, è importante sapere che hai 14 giorni di tempo dalla stipula del contratto per recedere, se cambi idea. In questo caso, dovrai inviare una pec o una raccomandata con ricevuta di ritorno alla banca o alla finanziaria che ha concesso il prestito, indicando la tua volontà di avvalerti della possibilità di recesso prevista dalla legge 229/2003.
Se invece hai già iniziato a rimborsare il debito e vuoi estinguerlo prima del previsto, si parla di estinzione anticipata. In questo caso, dovrai pagare una penale, di solito inferiore all’1% della somma dovuta.
Cessione del quinto: quali sono le banche e finanziarie autorizzate dalla normativa?
Solo le banche e le società finanziarie autorizzate per legge possono concedere questo tipo di finanziamento, in base alla normativa stabilita dal D.P.R. 180/1950 e dal Testo Unico Bancario.
La Banca d’Italia controlla e rivede periodicamente l’elenco delle banche o società finanziarie autorizzate, eliminando quelle che non rispettano le condizioni o che adottano politiche non trasparenti.
Richiedere un prestito con cessione del quinto ad una banca autorizzata non garantisce automaticamente l’ottenimento del credito, per questo è importante affrontare la questione con l’aiuto di un consulente del credito.